La storia del Club

IN CAMPO
DAL 1946



Un’avventura partita nel 1946 e che si rinnova ogni anno provando sempre a fare di più rispetto al passato, remoto e recente. Una Società sportiva che ha mantenuto fino a oggi lo spirito per cui è nata. La Boreale, infatti, non ha mai dimenticato, nel corso della sua storia, di interessarsi dei giovani, di far crescere loro in un ambiente sano e di insegnare ai ragazzi un’educazione sportiva e morale. Negli anni ’40, infatti, arriva a Roma a Tor di Quinto Don Marino Marani. In questo quartiere, complice la guerra, la gioventù è abbandonata a se stessa. Don Marino fonda un’associazione mariana: i “Legionari della Madonna di Fatima” e una polisportiva “La Boreale” che funge da richiamo per centinaia di giovani che il sacerdote educa cristianamente come figli.
“Oggi – dice il Presidente Leandro Leonardi – tanta acqua è passata sotto i ponti da quel lontano 1946, ma ancora oggi la nostra mission, prima di raggiungere qualsiasi risultato, è di lavorare per creare una mentalità Boreale. Per noi il rispetto degli avversari e degli arbitri è fondamentale e per questo i nostri dirigenti, tecnici e giocatori sono “istruiti” affinché le nostre squadre si pongano sempre con educazione verso gli altri. E’ un aspetto del calcio per noi molto importante che non sottovalutiamo e che mettiamo al primo posto”.
Finita la guerra, vede finalmente la luce la polisportiva sognata. Entrano così in scena Bernardino Passi e Vittorio Soldini, fondatori con lo stesso sacerdote e con Orazio Marchetti dell’Unione Sportiva Cattolica Boreale. Nello stemma, il primo dalla nascita, brilla la stella Polare, anch’essa punto di riferimento che indica il nord. Il colore sociale viola sta a indicare l’umiltà con la quale la Boreale intende calcare le scene sportive. “Siamo a Roma nord – prosegue Leonardi - e la Società ha dovuto cambiare diverse sedi prima di arrivare a quella odierna di via della Camilluccia all’interno del Centro Sportivo Don Orione. Comunque sempre nella zona di Ponte Milvio, come troviamo nell’attuale stemma, disegnato in stile vintage. Il nostro motto, “in hoc signo vinces”, ricorda la vittoria di Costantino contro Massenzio nella battaglia di Ponte Milvio. Anche noi sogniamo di vincere come Costantino - prosegue il Presidente - ma per noi vincere significa lavorare per costruire qualcosa per i giovani, non ottenere dei meri risultati, che sono importanti, ma non l’unico obiettivo da raggiungere”.
La costruzione del campo “Lipartiti” dà modo a Don Marino e ai suoi ragazzi di iniziare un’attività sportiva con tutti i crismi dell’ufficialità: la Boreale s’iscrive al campionato di “II Divisione” nel 1948 riservato agli adulti, mentre i più piccoli al campionato “Ragazzi”. Nel 1956-57 fa il salto i prima I divisione.
“Nella realizzazione del campo non c’era solo bisogno di scavare. In alcuni punti occorreva riempire. Ricordo che, con altri ragazzini, buttai giù dal monte, che sta sopra a via dei Fabi, la carcassa di una vecchia Balilla che faceva tanto comodo per risparmiare il trasporto a mano di alcuni metri cubi di terra”. Queste le parole del giovane Enzo Passi, presidente della Boreale per oltre quarant’anni a partire dal 1966, sulla costruzione del primo campo della Boreale nato su un terreno vincolato da tempo, perché destinato al passaggio di una ferrovia mai realizzata. In pratica il campo “Lipartiti” nei pressi dell’odierna Villa del Rosario. Sotto la sua presidenza anche la vittoria della Coppa Lazio che porta la Boreale in promozione. L’attuale presidente Leandro Leonardi s’insedia nel 2015 e la Boreale ottiene la promozione nel campionato d’ Eccellenza e vi rimane fino al 2023 quando ottiene la promozione in Serie D. In questi anni di presidenza Leonardi, la Boreale è cresciuta, non solo con la prima squadra, ma anche con tutto il settore giovanile, avendo portato l’U19 a giocare nel campionato nazionale, gli Under 17, 16 e 15 nei rispettivi campionati élite e l’Under 14 nel campionato regionale. Una Società che vanta tra agonistica e scuola calcio un movimento di oltre 500 atleti. La Boreale è ormai un polo di riferimento per chi fa calcio a Roma. Crescita dei giovani e risultati camminano di pari passo. E allora non è un caso se Edoardo Bove, prodotto della scuola calcio della Boreale, è finito alla Roma in giovanissima età e oggi fa parte in pianta stabile della rosa della prima squadra della Roma.


